La frittella palermitana, nel capoluogo siciliano, è simbolo di primavera! Si prepara, tradizionalmente, per la prima della stagione, nel giorno di San Giuseppe. Ma non lasciatevi ingannare dal nome: questa ricetta non ha nulla a che fare né con la frittura né si tratta di una preparazione dolce. Si tratta invece di un piatto semplicissimo a base di piselli, fave e carciofi, cotti in umido. Il nome, frittella, è semplicemente l’italianizzazione di frittedda, termine palermitano, usato unicamente per indicare questa ricetta.
Quando inizia la primavera, tra i banchi di frutta e verdura dei mercati o dei supermercati, iniziano a spuntare i pisellini freschi e le fave. Li troviamo per pochissimo tempo: un mese, un mese e mezzo al massimo. Per questo bisogna sfruttarli al massimo e prepara tantissime ottime ricette. Tra queste, sicuramente non può mancare la frittella palermitana.
Non tutti sanno (tranne chi mi legge, perché lo dico spesso), che nella cucina siciliana le ricette tradizionali sono prevalentemente di terra, e non di pesce. La frittella palermitana ne è sicuramente un esempio.
A Palermo, questo piatto può essere gustato in mille modi: come contorno, ad esempio accompagnato da carne d’agnello, come condimento per la pasta, oppure come piatto unico, accompagnato da un’ottima ricotta fresca (rigorosamente di pecora).
La frittella palermitana è una ricetta similissima alla vignarola romana (nella quale però si aggiunge anche la lattuga romana ed il guanciale), ma nel capoluogo siciliano, il più delle volte, questa ricetta si prepara in agrodolce. L’agrodolce è un tipico sapore, che ritroviamo in tante ricette siciliane, come ad esempio nella caponata, che consiste nell’aggiungere alla preparazione aceto e zucchero. La versione agrodolce della frittella palermitana è senz’altro quella che preferisco, ma potete anche lasciarla semplice, ad esempio se pensata di usarla per condire la pasta.
Come vedrete, qui di seguito, la frittella palermitana è una ricetta veramente molto semplice da preparare, e sicuramente farete un figurone! Fatemi sapere se la provate!
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Frittella palermitana
Ingredienti
- 500 grammi fave fresche
- 500 grammi piselli freschi
- 4 carciofi
- 3 cipollotti (in alternativa, una cipolla bianca grossa)
- qb olio evo
- qb sale e pepe
- qb finocchietto selvatico fresco (opzionale)
- 1 cucchiaio zucchero (opzionale)
- 1 tazzina aceto bianco (opzionale)
Istruzioni
- Per prima cosa private fave e piselli dal baccello e metteteli da parte.
- Pulite adesso i carciofi. Togliete le foglie esterne più dure, tagliate le punte con le spine e privateli della "barba". Tagliateli a spicchi non troppo sottili (circa 8 spicchi ciascun carciofo). Metteteli in una ciotola con acqua e limone in modo che non si anneriscano.
- Pulite adesso i cipollotti, tagliateli a rondelle sottili e metteteli in una ampia padella con un po' d'olio d'oliva. Aggiungete anche del peperoncino, se vi piace. Lasciate rosolare per qualche minuto.
- Aggiungete ora le fave ed i piselli. Mescolate. Lasciate andare per un paio di minuti. Poi aggiungete un pochino d'acqua, coprite la padella e lasciate cuocere a fuoco basso per una decina di minuti.
- A questo punto, unite anche i carciofi, regolate di sale e pepe, mescolate e coprite nuovamente. Aggiungete altra acqua se necessario.
- Lasciate cuocere per circa 30 minuti, aggiungendo acqua quando e se necessario. Il tempo di cottura delle fave varia molto a seconda della loro qualità e dimensione, perciò vi consiglio di assaggiare prima di interrompere la cottura.
- Una volta pronta, potete aggiungere, se volete, del finocchieto selvatico fresco tritato. Lasciate raffreddare completamente prima di servire.
- Se volete fare la versione della frittella in agrodolce, prima di spegnere il fuoco, aggiungete lo zucchero e l'aceto e lasciate cuocere un paio di minuti per fare evaporare l'aceto. Aggiungete poi il finocchietto. In questo caso sarebbe bene servire la vostra frittella dopo averla fatta riposare in frigo per un paio d'ore.